Noti un comportamento strano in tuo figlio? È ansioso e insicuro? Ti sembra depresso? Magari non lo sai, ma potrebbe essere vittima di bullismo e cyberbullismo
Non è un segreto che in età adolescenziale i ragazzi si comportino in modo anomalo. Alcuni vivono condizioni di disagio perché non riescono ad integrarsi con i propri coetanei e per questo motivo ne soffrono. La principale preoccupazione dei genitori è che frequentino cattive compagnie e finiscano in brutti giri. Non meno preoccupante però, è che il proprio figlio possa diventare vittima di bullismo da parte dei compagni; comportamenti che spesso sconfinano in intimidazioni, ricatti, diffamazioni e talvolta anche violenze fisiche.
Il risultato è che il giovane può sentirsi solo e depresso, soffrire d’ansia e dimostrare evidenti incapacità nel relazionarsi con gli altri. Tutti atteggiamenti che raramente vengono palesati da chi subisce qualsiasi forma di prevaricazione, ma che comportano un trauma, talvolta permanente, nel normale percorso di crescita del soggetto. I genitori, nella maggior parte dei casi, vivono all’oscuro della situazione del figlio. Sono per lo più ignari dei pericoli che gli gravitano intorno, soprattutto di quelli che provengono dal web.
Al giorno d’oggi infatti il bullismo viene praticato anche su Internet e prende il nome di cyberbullismo. Si tratta di un fenomeno in forte ascesa, grazie allo sviluppo di piattaforme social, chat, siti e forum molto frequentati dai ragazzi.
Basti pensare che la semplice diffusione, non voluta, di una foto o di un video può avere ripercussioni, anche molto gravi, sulla vittima.
Nel momento in cui i genitori nutrono il minimo sospetto che il proprio figlio sia vittima di bullismo, devono rivolgersi a professionisti esperti e competenti. AIC Investigazioni, investigatore privato Lecce, offre una serie di servizi ad hoc per verificare se il figlio è vittima di bullismo e cyberbullismo. Grazie all’esperienza e all’utilizzo di sofisticate tecnologie, AIC Investigazioni è in grado di monitorare il comportamento del giovane e verificare la fondatezza o meno dei sospetti dei genitori. In modo da intervenire quanto prima ed evitare che la situazione si aggravi ulteriormente.